sabato 19 maggio 2012

AK-47

                                                                  AK-47
Avtomat Kalašnikova obrazca 1947 goda (dal russo Автомат Калашникова образца 1947 года: fucile automatico Kalašnikov modello 1947), meglio noto come AK-47, è un fucile d'assalto progettato appunto nel 1947 da Michail Timofeevič Kalašnikov, allora sottufficiale dell'Armata Rossa dell'Unione Sovietica.
L'AK-47 o, come è popolarmente noto, "Kalashnikov" (in traslitterazione anglosassone) fu il capofila di una vastissima serie di armi ispirate alle sue concezioni meccaniche, balistiche e d'impiego, per lo più adottate da paesi in qualche misura legati all'Unione Sovietica.
È stato affermato che non meno di 50 eserciti regolari lo adottino come arma d'ordinanza e che ne siano stati prodotti più di 100 milioni di esemplari.[1] La sua robustezza e semplicità ne hanno fatto un'arma popolare anche tra i soldati di quelle nazioni che usano armi diverse dall'AK 47 (M16, G3, M14).
In Italia, viene spesso utilizzato da criminali, poiché è facilmente reperibile sul mercato clandestino, come "residuato bellico" dei vari conflitti che hanno accompagnato la dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

 

 

La creazione 

Consci del potere della suggestione e del valore tecnologico dell'arma, i sovietici fecero circolare, durante la guerra fredda, una leggenda sulle modalità della sua ideazione.
Secondo la versione "ufficiale", il sergente dei carristi Kalašnikov, ferito durante la seconda guerra mondiale, nel suo letto d'ospedale avrebbe a lungo riflettuto sulla possibilità di realizzare un'arma che potesse garantire all'Unione Sovietica un'adeguata supremazia d'armamento. Una seconda versione afferma che l'idea fosse quella di dotare di un'arma efficace i carristi rimasti appiedati, in modo di permettere loro di dare supporto alla fanteria. Avendo saputo che i comandi strategici del Cremlino erano alla ricerca di un'arma da breve raggio che potesse usare una cartuccia di calibro 7,62 mm, già usata per il poco soddisfacente Simonov SKS, avrebbe subito pensato alla possibilità di realizzare qualcosa di simile all'StG-44, lo strabiliante Sturmgewehr tedesco nel frattempo messo in campo, mantenendone le qualità e correggendone i difetti.

Soldato etiope armato di AK-47
La CIA, ribatté che la leggenda fosse pura propaganda, sostenendo che si cercasse di sfruttare il nome di un eroe di guerra per ammantare di sentimenti idealistici una frenetica ricerca condotta da diversi gruppi di armaioli; comunque la ricerca, anche secondo gli americani, puntava a costruire l'arma intorno al calibro, ed il progetto fu sviluppato con questo preciso obiettivo.

Descrizione

L'AK-47 è particolarmente all'avanguardia relativamente agli anni del suo sviluppo ed entrata in servizio. Prende molte delle sue soluzioni tecniche dallo StG-44 (o MP44) del quale costituisce, secondo alcuni, l'evoluzione. Il sistema di presa di gas dell'AK-47 è posto superiormente alla canna poco oltre la metà della lunghezza di questa e connesso diagonalmente, spesso ai lati sono presenti 4 fori per lo sfogo del gas eccedente, all'interno trova posto il pistone che produce l'arretramento dell'otturatore.

Cartuccia 


7,62 × 39 mm.
L'AK-47 è camerato per la cartuccia 7,62 × 39 mm che deriva dalla 7,62 × 54 mm per accorciamento del bossolo. In questo modo segue le orme del STG 44 tedesco, che era camerato per la 8 x 33 mm, munizione "intermedia" derivata dalla 8 x 57 mm.

Otturatore

Il meccanismo operativo è a chiusura geometrica a presa di gas con otturatore rototraslante. Il sistema di chiusura è formato da due pezzi maggiori, l'otturatore e il portaotturatore, che lavorano "in solido" con il pistone della presa di gas. Il portaotturatore è dotato di un incavo sagomato per contenere l'otturatore, munito di guida a camma per controllarne la rotazione. L'otturatore di tipo rotante possiede due alette o tenoni di chiusura (quindi la rotazione necessaria è di 90°) i quali vanno a impegnare due recessi o mortase aperte nella culatta della canna.

Canna 

La canna dell'AK-47 è — nella configurazione standard — lunga 414 mm (senza eventuale compensatore), le rigature sono 4 con andamento destrorso, la tecnica di rigatura è variabile e possono trovarsi esecuzioni per brocciatura (intaglio a punto singolo con broccia elicoidale) oppure per rotomartellatura. La foratura della canna degli AK-47 è varia, vista la molteplicità delle produzioni: generalmente si può affermare che (con buona pace della dicitura del calibro) la normale foratura è 310 millesimi di pollice.

Meccanismo di sparo


Spaccato dell'AK-47 illustrante la sua meccanica

Poche armi hanno esercitato un'influenza culturale quanto l'AK-47. Nell'immagine, il fucile è riprodotto sulla bandiera del Mozambico. In alcuni paesi africani, è diffuso il nome propio"Kalash", diminutivo di  Kalashnikov.
La catena di scatto si distingue per semplicità e funzionalità. Essa si basa sull'azione di tre denti d'arresto sul cane (infatti l'arma ha un sistema di percussione indiretto con cane interno). Il dente d'arresto e quello disconnettore sono automaticamente azionati dal grilletto mentre il dente ritardatore è attivato dal movimento del portaotturatore.
Il dente ritardatore funge da dispositivo di sicurezza in quanto evita che il cane possa colpire il percussore se non ad otturatore chiuso; il dente disconnettore può venir bloccato da un'appendice del selettore (prevenendo così il riaggancio del cane fino a grilletto premuto).

Organi di mira 

Le mire del Kalašnikov sono di tipo aperto e pertanto assimilabili a quelle tradizionalmente adottate dalle forze armate russe dal 1891 su praticamente ogni arma leggera. Esse sono formate da un mirino e da una tacca di mira. La tacca di mira è installata su di un alzo tangente graduato in metri e con un fondo scala di 800 m, il mirino invece è formato da un piolo inserito su una struttura vicino alla volata della canna ed è protetto da due generose alette laterali. Per il tiro notturno sono in dotazione tacca di mira e mirino fosforescenti agganciabili rapidamente alle corrispondenti parti dell'arma.

Caricatore


Per la sua diffusione universale, l'AK-47 è "materia di studio" per le truppe speciali di tutto il mondo. Nella foto: un marine USA si addestra con il Kalašnikov.
Il sistema di alimentazione del Kalašnikov è formato da un caricatore bifilare dalla capienza di 20/30 cartucce. I caricatori sono realizzati in lamiera stampata e hanno forma ricurva (detta anche a banana), con un sistema di aggancio estremamente robusto, composto da un attacco anteriore e uno posteriore.
Dietro alla sede del caricatore si trova il relativo pulsante di sgancio, che ritrae l'attacco posteriore svincolando il pezzo.

Castello 

Il castello è probabilmente una delle parti più interessanti dell'arma.
La prima versione dell'AK-47, montante un castello stampato, si rivelò un fiasco visti i problemi di accoppiamento tra le parti macchinate (fresate) e quelle stampate. Così dopo pochissimo tempo i russi cominciarono la produzione di un castello in acciaio ricavato dal pieno, proprio per questo l'AK pesa 4,3 kg scarico, nonostante ciò la lamiera stampata tornò con l'introduzione dell'AKM, versione più diffusa di questa arma. Il castello è aperto superiormente, l'apertura viene chiusa da un elemento in lamiera stampata che contribuisce a contenere la molla di recupero del portaotturatore.

Calcio 


Un M-16 sopra ed un AK-47 sotto scomposti nelle relative parti.
Il calcio è solitamente realizzato in legno come l'astina guardamano e l'impugnatura, sono comunque ugualmente comuni versioni dotate di un calcio pieghevole a stampella (AKS) realizzato per saldatura di tubi di acciaio. Le finiture sono solitamente una brunitura chimica oppure una parkerizzazione al biossido di manganese per le parti metalliche eccetto per l'otturatore che viene lucidato (negli AKM anche l'otturatore è parkerizzato). Le parti lignee invece sono verniciate, la presa di gas, la canna e tutte le parti a contatto coi gas sono cromate a spessore per aumentarne la resistenza in condizioni ostili e con munizionamento corrosivo.

Compensatore

L'AK-47 non ha compensatore. Sull'AKM è stato escogitato un sistema per compensare la tendenza dell'arma a impennare a destra in alto durante il fuoco automatico: la volata è stata tagliata nella sua parte superiore leggermente sulla destra. In questo modo i gas di sparo, uscendo, imprimono una spinta intesa a stabilizzare la direzione del fucile, contrastando l'impennamento.

Volata del fucile d'assalto AKM Si noti il freno di bocca oblicuo a forma di "salame tagliato"
Lo spostamento è determinato dal fatto che il complesso otturatore-portaotturatore ha una massa molto rilevante ed è asimmetrico: il suo baricentro è spostato verso destra e quindi tende a spostare l'arma in questa direzione.

Evoluzione

L'enorme diffusione ostacolò un ripensamento radicale dell'arma, consentendo perciò solo minime revisioni che giunsero con le varianti:
  • AKS, AKM, AKMS (La lettera M sta a significare Modernizirovannyj (modernizzato), la lettera S significa Skladnoj (pieghevole)), L'AKM, oggi più diffuso dell'AK-47, è discernibile da quest'ultimo grazie alle nervature di rinforzo sul castello, assenti nell'AK-47.
  • AK-74, AKS-74, AKS-74U(5,45 x 39 mm, gli ultimi due sono versioni accorciate)
  • AK-101 (5,56 x 45 mm)
  • AK-102 (versione corta del 101, 5,56 x 45 mm)
  • AK-103 (7,62 x 39 mm)
  • AK-104 (versione corta del 103, 7,62 x 39 mm)
  • AK-105 (5,45 x 39 mm)
  • AK-107 (5,45 x 39 mm)
  • AK-108 (5,56 x 45 mm)
  • RPK, RPRS, RPK-74, RPKS-74 (in versione di mitragliatrice leggera)

Armi derivate dal Kalashnikov


Comparazione delle versioni con cassa in legno rigida e con calciolo metallico ripiegabile.

AK-47 con il calciolo ripiegato (si tratta di un AKS polacco).

Un sottufficiale rumeno con una variante modificata dell'AK47, senza calcio. Dopo la seconda guerra mondiale, il Kalashnikov divenne un'arma molto diffusa in tutti i peasei del blocco orientale.
In Unione Sovietica, i concetti di fondo dell'arma furono sviluppati anche per la produzione di altri tipi di arma:
  • ADM63: Mitragliatore derivato dall'originale AK-47 di fabbricazione rumena.L'impugnatura è collegata alla parte inferiore del calcio, rendendolo più preciso dell'originale sovietico. Impiega le stesse munizioni dell'AK-47.
  • ADM65: Versione carabina dell'ADM63 impiegato dalle unità speciali e dalle truppe aviotrasportate.È dotata di un compensatore per migliorare la precisione di fuoco.
  • RPK (o RPK 47), mitragliatore a bipiede (1959)
  • PK (poi PKS), mitragliatrice a nastro a bipiede (1965)
  • PKB, mitragliatrice pesante a treppiede
  • PKT, mitragliera da carro
  • PKP mitragliatrice leggera
  • Saiga, carabina da caccia per uso civile, sviluppata in tempi recenti dalla Ižmaš, erede dell'originaria fabbrica IŽ (di Iževsk).
  • Dragunov SVD, fucile da tiratore scelto semiautomatico, messo a punto adattando il principio ad otturatore rotante tipico dell'AK-47.
  • SVDs
  • Zastava M-76 fucile da tiratore scelto in dotazione all'ex esercito slavo.
  • Bizon, Vitjaz'-SN pistole mitragliatrici
Inoltre, già dalle prime serie, l'AK-47 destò l'attenzione di eserciti diversi da quello sovietico, e ben presto l'arma cominciò ad essere letteralmente copiata per la produzione di modelli pressoché uguali in altri paesi. In quasi tutti i paesi del blocco comunista si ebbero versioni "nazionali" del fucile.

Le case di armamenti

Dalle case d'armi che riprodussero loro versioni del Kalashnikov, vennero una pletora di modelli strettamente apparentati con il progenitore:
  • Polican (Albania) (Tipo ASH-82, copiato dal modello AKM)
  • Galil (Israele)
  • Valmet (Finlandia)
  • Insas (India)
  • AK 47 light (Bulgaria)
  • MISR (Egitto)
  • AMD 65 (Ungheria) - seguito dal lanciagranate anticarro AMD 69
  • Mpi-KM e MPi-KMS-72 (Repubblica Democratica Tedesca - DDR)
  • M22 e 56-1 (Cina), che produsse anche una carabina da caccia nota con la generica sigla SlHC (Self-loading Hunting Carbine)
  • 58 (Corea del Nord)
  • AKM (Cuba)
  • kbkg wz. 1960, kbk wz. 88 Tantal, kbk wz. 96 Beryl (Polonia)
  • Pistol Mitraliera 63 (Romania)
  • M70.V1 (Jugoslavia)

Nella cultura popolare

L' AK-47 compare in numerosi videogiochi sparatutto fra cui: Battlefield 3, Battlefield: Bad Company 2: Vietnam, Call of Duty 4: Modern Warfare, Call of Duty: Modern Warfare 2, Call of Duty: Modern Warfare 3, Call of Duty: Black Ops, Combat Arms, Far Cry 2, War rock, nei titoli del Grand Theft Auto e molti altri. È inoltre una delle armi più diffuse nei film, insieme all'Heckler & Koch MP5 e all'IMI Uzi.

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fonte: wikipedia

AK-103

L'AK-103 è un fucile d'assalto di fabbricazione russa, versione modificata dell'AK-74M per l'utilizzo di cartucce da 7,62 × 39 mm.
È caratterizzato da un calcio pieghevole in plastica dura, supporto per il montaggio di rotaie e accessori, prese anteriore e posteriore di plastica, impugnatura a pistola. Esso incorpora gli sviluppi raggiunti dai suoi predecessori AKM e AK-101 soprattutto per quanto riguarda la sostituzione delle parti metalliche ed in legno con parti di plastica dura per alleggerirne quanto più possibile il peso. Questo fucile può anche essere dotato di un lanciagranate GP-25 o GP-30.
Utilizzato soprattutto dalle forze speciali dell'Esercito russo, esso è stato però esportato anche in altre nazioni come il Venezuela(che nel 2006 ha effettuato un ordine di 100000 esemplari). Durante il recente assedio alla Moschea Rossa di Islamabad, le forze speciali pakistane hanno fatto uso proprio di questo fucile.

RUS AK-103.jpg



FONTE: WIKIPEDIA

venerdì 18 maggio 2012

M16

La nascita del fucile M16 
La ricerca della munizione intermedia ideale era stata iniziata dai Tedeschi con il loro 7,92 × 33 mm Kurz, proseguita dai Sovietici con il 7,62 × 39 mm Soviet dell'AK-47 e portò gli Statunitensi dapprima a creare il .308 Winchester (o 7,62 NATO) che tutto era tranne che intermedio e poi con la creazione del calibro .223 Remington, ovvero 5,56 × 45.
Quello statunitense fu uno dei primi eserciti ad adottare questo calibro, modificando il progetto dell'AR-10 (un progetto di Eugene Stoner camerato per il 7,62 NATO) in modo da poter usare le nuove munizioni.
Nacque in questo modo il fucile AR-15 (o M16 nella sua denominazione militare).
Inizialmente usati dagli uomini di guardia alle basi aeree (USAF Special Police), gli M16 vennero spediti anche alle truppe governative vietnamite, arma ideale per uomini di bassa statura ed usati anche dai "Berretti verdi", le Forze speciali dell'esercito degli Stati Uniti create dal presidente John Fitzgerald Kennedy.
L'esercito statunitense ne ordinò un lotto iniziale, come misura temporanea, di circa 90 000 pezzi, richiedendo alcune modifiche alla versione adottata dall'USAF, come l'aggiunta del dispositivo di chiusura forzata dell'otturatore (Forward Assist). Questo primo lotto venne distribuito a truppe operanti in Vietnam di tipo avanzato, come la 173ª Brigata Aviotrasportata, la 101ª Divisione Aviotrasportata e 1ª Divisione di Cavalleria (Airmobile), con la denominazione XM16E1. Nonostante i problemi riportati, dovuti alla mancanza di addestramento delle truppe e da una gestione malaccorta del progetto, nel 1967 XM16E1 divenne il fucile tipico dell'Esercito degli Stati Uniti d'America con la denominazione M16A1

I problemi originali

L'M16 nacque praticamente in Vietnam (lì vennero scovati i principali problemi e quindi il modo di risolverli). I problemi furono di due tipi:
  • Otturatore bloccato in chiusura
Le munizioni d'ordinanza M193 erano caricate con una polvere di lancio troppo ricca di carbonato di calcio e lasciava molti residui sulla canna e sui recessi di chiusura della culatta, il che unito all'umidità formava un deposito della consistenza della lacca. Nel '67 si corse ai ripari modificando la formula chimica della polvere da lancio riducendo a 0,25 % il carbonato di calcio e dotando il fucile di un kit di pulizie che trovava alloggiamento in un incavo ricavato nel calcio di nuova concezione.
  • FTE (Failure to Extract),
che rappresentò il 90% dei casi di malfunzionamento dell'M16 in Vietnam. Questo inconveniente impediva, all'atto dello sparo, di estrarre il bossolo spento dall'arma: da un canto il bossolo aveva aderito tenacemente alla camera di cartuccia e dall'altro l'estrattore segnava cosi profondamente l'ottone del fondello della cartuccia tanto da aprirsi un varco e rendere completamente inefficace la sua azione, a cui il fante americano doveva rimediare bloccando l'otturatore in apertura ed agendo dalla volata della canna con una bacchetta per togliere il bossolo dalla camera di cartuccia. Non era raro, in quel periodo, vedere M16 con una bacchetta di pulizia nastrata all'astina anteriore dell'arma. I problemi di questo tipo furono risolti cromando la camera di cartuccia prima (e poi l'intera anima della canna) e variando le specifiche di durezza dell'ottone dei bossoli.
Altro punto debole furono le molle dell'elevatore del serbatoio da 20 cartucce, che si dimostrò piuttosto inaffidabile tanto da costringere gli operatori ad inserire solo 17-18 colpi. Questi problemi tecnici ebbero conseguenze letali quando si manifestarono nell'ambito di scontri ravvicinati con le unità del Nord.

Le evoluzioni successive

Risolti questi gravi problemi si diede inizio alla produzione del M16A1, prima versione di grande successo, caratterizzata da canna e camera di cartuccia cromata, nuovo spegnifiamma chiuso (birdcage), Forward bolt Assist, il pistoncino che si trova sul lato destro del castello subito sopra l'impugnatura a pistola che ha la funzione di forzare l'otturatore in chiusura se l'arma era sporca o di attuare la chiusura silenziosa, visto che i soldati americani non portavano l'arma in "condition one". Il pistoncino si spingeva anche quando, dopo lunghe raffiche, il colpo non riusciva ad uscire. Infatti l'M16-A1 non batté mai in affidabilità l'AK-47, cosa che riuscì a fare il quasi perfetto M16-A2, che peccava solamente di essere poco efficace in spazi stretti, avendo solamente la modalità a 3 colpi.
Fu solo molto dopo il 1971 che furono introdotti i caricatori da trenta colpi. L'M16 è una di quelle armi che, invece di essere sostituita, venne modificata nel corso del tempo e gli Stati Uniti stanziarono molti fondi a tal fine. Dal '77 al '79 la NATO condusse una lunga serie di test su nuove cartucce in 5.56 x 45 per migliorarne gittata e letalità: la versione migliore fu la belga ss109 che divenne la nuova munizione standard NATO.
Nel 1982, dopo una serie di test entrò in servizio l'M16A2, versione migliorata ed aggiornata dell'M16A1, con una canna dal passo in 1:7 (ottimale per la cartuccia ss109), copricanna di sezione circolare, calcio più lungo di 1,25 pollici, organi di mira posteriori regolabili in deriva ed elevazione, modalità di fuoco a raffica controllata (tre colpi senza possibilità di reset), deflettore sul castello. L'M16A2 venne sottoposto, nel 1986, ad una serie di test comparativi, presso la NATO, con i suoi più diretti concorrenti, fra cui il britannico Enfield XL70E3 (anche se contro di esso partiva avvantaggiato in alcuni campi e svantaggiato in altri, visto che il SA-80 è un bullpup, ossia camera di scoppio, otturatore e caricatore in posizione retrocessa rispetto all'impugnatura), inclusi i fucili d'assalto del patto di Varsavia come l'AK-47 e l'AK-M. I test diedero uno stupefacente verdetto, classificando l'arma americana non solo come la più precisa, ma la più facile da mantenere.

Soldato americano armato di M16A2
Sebbene progettato dalla Colt, la FN Belga si è aggiudicata la maggior parte delle commesse per la produzione dell'M16A2 (e del successivo M16A4 richiesto dai Marines), che comunque viene prodotto dalla succursale americana della Fabrique Nationale in territorio statunitense. Nel '94 la Colt presentò l'M4, successore del XM117E2, caratterizzato da canna accorciata da 20 pollici a 14,5 pollici, calcio telescopico, castello tipo M16A2 e la possibilità di montare il lanciagranate monocolpo da 40 mm M203. Ulteriori sviluppi portarono all'M4A1, che si caratterizza per un castello con maniglione di trasporto amovibile, sotto al quale, grazie ad una slitta Picatinny M1923, è possibile ancorare qualsiasi accessorio: NVD, flashlight, laser con attacchi a standard Picatinny.
Quest'arma è stata inizialmente apprezzata dalle Special Forces americane e sviluppata nella versione SOPMOD, altamente modulare grazie all'aggiunta di un upper receiver A3 e di una astina Knights Armaments RAS/M4 che permette il montaggio di ogni dispositivo optoelettronico necessario per la specifica missione.
L'arma ebbe un tale successo, e fu grandemente apprezzata per la sua compattezza, che tutti i reparti di punta della fanteria statunitense vennero equipaggiati di carabine M4 od M4A1 variamente configurate, mentre i Marines, che hanno una grande tradizione di fucilieri e di tiratori scelti, hanno preferito dotarne soltanto le proprie unità esploranti, preferendo, anche per motivi di budget e di contrasti con le politiche di commercializzazione adottate da Colt (che produce gli M4 in esclusiva), equipaggiare il grosso dei loro uomini con le versioni successive dell'M16 con canna da 20 pollici. Questa situazione perdura anche attualmente. Ulteriori sviluppi dell'M16 si sono concretizzati nell'M16A3 ed M16A4 entrambi con il maniglione amovibile ma con differenti opzioni di fuoco: il primo a raffica libera, il secondo a raffica controllata di tre colpi.

Un Marine americano si addestra con l'M16A4

Famiglia M16

La famiglia dell'M16 è molto vasta e si divide in:
  • Colt Model 16
  • M653 (Carabina derivata dall'originale M16 in dotazione alle forze speciali U.S.A. Può essere dotata di silenziatore, lanciagranate e seconda canna inferiore)
  • Colt Model 16 Advanced 1 (M16 con dispositivo di chiusura dell'otturatore e, più tardi, rompifiamma differente efficace come compensatore. Può essere accessoriato con silenziatore, mirino laser, lanciagranate e seconda canna inferiore.)
  • Colt Model 16 Advanced 2 (canna pesante con diverso passo di rigatura ottimizzata per la nuova cartuccia NATO, nuovo maniglione con diottra regolabile anche in deriva, gruppo di fuoco con raffica a 3 colpi al posto del full auto, calcio un pollice più lungo)
  • Colt Model 16 Advanced 3 (identico all'M16A2 ma con gruppo di fuoco automatico. Spesso confuso con una versione dell'M16A2 con maniglione amovibile, fatto causato dalla nominazione commerciale dei modelli Colt per il mercato civile, che nulla ha a che vedere con la nominazione dell'US Army)
  • Colt Model 16 Advanced 4 (ultima versione, con astina MIL STD 1913 della Knight Armaments, anche detta R.I.S. che consente l'utilizzo di innumerevoli accessori, come puntatori laser o dispositivi per la visione a luce stellare, e come sistema primario di mira il sistema optronico a punto rosso Aimpoint M2, mentre le mire metalliche sono di riserva ed il maniglione é amovibile. Il gruppo di fuoco è nuovamente a raffica di 3 colpi).

Dall'alto verso il basso: M16A1, M16A2, M4 ed M16A4
Nell'M16A1 le modalità di tiro sono:
  • semi-automatico (un colpo ad ogni trazione del grilletto)
  • automatico a raffica
Nell'M16A3 le modalità di tiro sono:
  • semi-automatico
  • automatico a raffica libera (cioè tieni premuto il grilletto e spara finché non finisce le munizioni o finché non rilasci il grilletto)
Nell'M16A2 ed A4 le modalità di tiro sono:
  • semi-automatico (un colpo ad ogni trazione del grilletto)
  • automatico a raffica controllata di 3 colpi per ogni trazione del grilletto, anche se a livello di reparto il gruppo scatto viene modificato per consentire la raffica libera.
  • automatico a raffica libera (opzione prevista per il solo A4 in sostituzione della raffica controllata a tre colpi).
Fu creata anche una versione da supporto dell'M16, chiamata mitragliatrice leggera M16A2 LMG.
Alla piattaforma dell'M16 può essere installato un lanciagranate a colpo singolo M203, prodotto in epoche differenti dalla Colt, dalla Knight Armaments ecc. inizialmente abbinato a un paracanna superiore dedicato, con grandi fori di ventilazione e supporto per diottra a foglia per il tiro con le granate Low Velocity da 40x46mm. Nelle ultime versioni il lanciagranate può essere dotato di attacchi per slitte MIL STD 1913 per poter essere fissato all'astina di nuova generazione anziché alla canna, lasciando la canna libera di flottare come vuole il progetto originale. Il lanciagranate sfrutta un sistema di scorrimento "a pompa" della canna in avanti per esporre la finestra di caricamento della granata. Il compatto pacchetto di scatto e il grilletto protetto si trovano davanti al vano di inserimento del caricatore e il caricatore stesso viene sfruttato come impugnatura nel momento di utilizzo dell'accessorio.

Sistema di riarmo


Figura che mostra il sistema di riarmo
Il sistema di recupero gas dell'M16 è diverso da quello delle armi a presa indiretta di gas: normalmente i gas prodotti dall'esplosione del colpo vengono incanalati in un cilindro ed agiscono su un pistone collegato ad un'asta, che agisce sul complesso dell'otturatore in varie maniere operandone lo svincolo dalla culatta; nell'M16 i gas vengono semplicemente spinti all'interno del portaotturatore per mezzo di un semplicissimo tubetto in acciaio inox: i gas, una volta introdotti in una camera presente nel portaotturatore si espandono spingendolo indietro, operando cosi su una camma che fa ruotare la testa dell'otturatore e sbloccandolo dalla posizione di chiusura. L'energia cinetica accumulata all'atto dello sparo dal complesso otturatore-portaotturatore opera il riarmo.

Maggiore volume di fuoco

Le truppe sul campo hanno sempre bisogno di un maggiore volume di fuoco, l'M16, come insito nel concetto di fucile d'assalto, viene incontro a queste necessità.
L'M16A1 offre fuoco automatico a raffica libera: l'arma spara fino a che non si rilascia il grilletto. Il che significa che in circa 2 secondi svuota completamente il caricatore da 20 colpi che originariamente era dotazione dell'arma. La piccola massa del proiettile, ed il conseguente minor rinculo rispetto ad una munizione "full power" come il 7,62 NATO, consente il controllo dell'arma anche mentre si spara a raffica, rendendo questa modalità d'uso efficace. L'M16A2, invece, ha solo la raffica controllata da tre colpi, senza reset per giunta. Il che significa che quando si tiene premuto il grilletto spara tre colpi e poi si ferma, fino alla prossima pressione. Se invece il grilletto viene lasciato prima della fine della raffica l'arma smette di sparare, ma alla prossima pressione del grilletto, verranno esplosi soltanto i colpi (uno o due) necessari a completare il ciclo del meccanismo, dopodiché l'arma sarà pronta a sparare un'altra raffica da tre colpi. Lo scopo non è di incrementare il volume di fuoco ma di incrementare la probabilità di colpire il bersaglio, in quanto generalmente almeno due dei colpi lasciano la canna prima che l'arma abbia modo di fare qualsiasi movimento apprezzabile rispetto al punto mirato. Un aiuto all'accuratezza del tiro nella raffica limitata è fornito dallo spegnifiamma "tipo A2", aperto solo superiormente, che funziona sia da spegnifiamma che da compensatore, utilizzando i gas che fuoriescono anche verso l'alto per ridurre il rilevamento dell'arma.

Soldato del Principato di Monaco armato di M16.
Infine il lanciagranate M203 da 40 mm, che è possibile installare sotto la canna, garantisce un pesante fuoco di supporto fino ad una distanza di circa 300m. Il raggio letale dell'esplosione è di 10m.

Tipo CQ

Il fucile d'assalto Norinco Type CQ, conosciuto anche come CQ Mod. 311 o semplicemente CQinserito in un triangolo, è una versione cinese del fucile d'assalto statunitense M16-A1, prodotta dalle fabbriche di Stato (NORINCO) sin dal 1985, anno in cui fu presentato per la prima volta negli USA il fucile M16-A2. Il fucile Norinco CQ impiega le soluzioni tecniche del modello A1, incluso il dispositivo per la raffica libera ad una cadenza di tiro ciclica di 750 colpi al minuto, e mantiene il calibro 5,56x45mm; la munizione utilizzata è prodotta in Cina e denominata "Type CJ", e si tratta di una copia della cartuccia M193 "Ball" impiegata negli M-16 ai tempi del loro primo utilizzo durante il conflitto in Vietnam; questa munizione non è conforme alle specifiche NATO, dato anche il passo di rigatura della canna del Norinco CQ, simile a quella degli M-16 "pre-A2" (1:12) che non permette l'utilizzo delle munizioni Standard NATO SS-109; i caricatori utilizzati sono copie di caricatori M-16 prodotte in Cina, ma l'arma accetta qualsiasi caricatore STANAG (Standard NATO). Il Norinco CQ si distingue dalle versioni statunitensi principalmente per la diversa linea estetica delle parti plastiche (guardamani, impugnatura, calcio, tacca di mira anteriore), ma la più importante differenza sta nella costruzione dei Receiver in una lega d'alluminio, la 6060-T4, differente da quella utilizzata per la produzione degli M-16 americani (7074): questo perché negli USA i fucili M-16 sono prodotti tramite forgiatura, tecnica lenta e costosa che richiede attrezzature difficilmente reperibili e molto dispendiose, mentre in Cina i Norinco CQ sono prodotti tramite microfusione, che permette di accelerare la produzione e tenere bassi i costi. L'arma così realizzata non risulta drammaticamente meno affidabile o di qualità molto inferiore rispetto agli originali, ma la realizzazione per microfusione è causa di una pronunciata tendenza all'esfoliazione della finitura esterna, peraltro evitabile con una puntuale cura dell'arma. L'origine della denominazione "CQ" è oggetto di discussione, che sia una translitterazione dei caratteri cinesi che indicano la cifra "16" è comunque da escludersi.

Marine americani si addestrano con l'M16A2
Il fucile Norinco CQ non è stato prodotto per le Forze Armate cinesi ma per l'esportazione: è attualmente molto diffuso nel sud-est asiatico, soprattutto tra gli esponenti di gruppi combattenti irregolari, e si parla di consistenti esportazioni, peraltro mai confermate ufficialmente, a paesi quali Cuba e la Corea del Nord. Il fucile Norinco CQ fu venduto anche in quantità poco consistenti ai Mujaheddin afghani durante l'invasione sovietica, in seno alla politica cinese di contrasto all'influenza russa in Asia: essendo i gruppi di guerriglia afghani supportati all'epoca anche dagli Stati Uniti d'America, la Cina pensò che si sarebbe potuta fornire loro un'arma a buon mercato per cui gli USA avrebbero procurato consistenti quantitativi di munizioni. Questa strategia non vide comunque mai pienamente la luce in quanto i guerriglieri afghani preferirono sempre utilizzare fucili d'assalto Kalashnikov AK-47 e AK-74 catturati al nemico, e per l'inizio dell'Operazione Enduring Freedom (2001) i Norinco CQ erano ormai del tutto assenti dagli inventari dei gruppi combattenti afghani.
Nel 2006, la Norinco ha lanciato sul mercato la carabina d'assalto CQ 5'56 Type A, una copia della carabina americana M4-A1 che utilizza lo Chassis del Norinco CQ con un calciolo telescopico, una maniglia di trasporto rimovibile montata su una scina tipo Weaver e una canna da 14 pollici e mezzo con astina corta e intaglio di tipo Step-Cut per il montaggio rapido di tubi lanciagranate. La canna della carabina CQ Type A ha un passo di rigatura di 1:9 e come tale può stabilizzare sia le munizioni 5,56x45mm fuori Standard NATO (M-193) che quelle a norma NATO (SS-109). La carabina Norinco CQ 5'56 Type A è al momento offerta sul mercato internazionale ed è l'unica variante del sistema d'armi cinese basato sull'M16 ad aver trovato ufficialmente uno sbocco commerciale, essendo stata adottata nel 2008 dall'esercito del Paraguay per le forze speciali (DECEI, Destacamento Conjunto de Empleo Inmediato).
Il fucile semi-automatico Norinco Modello 311-1 è una variante del Modello CQ ideata per il mercato civile, identica al modello militare ma costruito senza la funzionalità di tiro a raffica. Lanciato sul mercato nel 1986, fu importato negli USA in soli 500 esemplari. Le cause ipotizzate per il blocco dell'importazione negli Stati Uniti sono numerose: si parla di una causa civile intentata da Colt, che comunque all'epoca aveva già perduto l'esclusività dei brevetti per i fucili di tipo AR-15, e di un conseguente accordo tra le due ditte per cui la Norinco ottenne macchinari per la produzione di pistole di tipo Colt 1911 in cambio del blocco all'importazione negli USA di un prodotto che creava a Colt problemi di concorrenza a basso prezzo. Nessuna di queste ipotesi è comunque ufficialmente confermabile, fatto restando che nel 1987, in seguito all'uccisione di cinque bambini in una scuola a Stockton (California), fu emanata una legge tuttora in vigore che proibisce la importazione dall'estero negli USA di alcune tipologie di armi da fuoco tra le quali ricade appunto la categoria degli AR-15 quali il Norinco CQ. Il fucile Norinco M311-1 è comunque tuttora esportato e venduto sui mercati civili di numerosi paesi, tra cui l'Italia, dove è commercializzato dalla NUOVA JAGER srl fornito di un caricatore in plastica trasparente della capacità di 10 colpi pur rimanendo compatibile coi caricatori tipo STANAG. Nei modelli più recenti, la tacca di mira anteriore di fattura peculiare è stata sostituita con un modello più simile a quella dell'M-16 americano.
Il fucile Norinco CQ è prodotto su licenza dal 2003 in Iran, dove le fabbriche di Stato (Defence Industries Organization) ne producono due varianti: il fucile S-5'56 A1 utilizza una canna da 19,9 pollici con passo di rigatura da 1:12, ottimizzata per l'utilizzo di cartucce 5,56x45mm non a norma NATO; la variante S-5'56 A3 utilizza invece una canna da 20 pollici con passo di rigatura da 1:7, ottimizzata per l'uso di cartucce a norma NATO; quest'operazione, probabilmente mirata all'esportazione in vari paesi, è stata compiuta ignorando il fatto che una canna con passo di rigatura da 1:9 può stabilizzare propriamente tutte le munizioni 5,56x45mm che rispondano o non rispondano ai canoni NATO.
Nel 2007, le fabbriche d'armamenti di Stato del Sudan (Military Industry Corporation) hanno lanciato sul mercato il fucile d'assalto Terab, molto simile visivamente al Norinco CQ; la differenza è che il Terab sembra essere non un AR-15 (calibro 5,56x45mm), bensì un AR-10 (7,62 × 51 mm).

Nel 2009, la fabbrica d'armi S.A.M. - Shooter's Arms Guns and Ammo Corporation di Cebu (Filippine) ha lanciato sul mercato militare il fucile d'assalto Armada, una copia del Norinco CQ rispondente ai canoni NATO per quanto riguarda il passo di rigatura della canna per la stabilizzazione del munizionamento 5,56x45mm.


FONTE: WIKIPEDIA

Luger-P08

La Luger-P08 Venne impiegata per la prima volta dall'esercito svizzero nel 1900 con un munizionamento da 7.5 mm Parabellum con il nome di Ordinanzpistole 00. Nel 1902 apparve un nuovo modello in calibro 9 mm Parabellum che fu adottato dalla marina tedesca nel 1904.Nel 1907 2 prototipi calibro .45 vennero costruti e portati negli Stati Uniti personalmente da Georg Luger per partecipare a delle prove per l'acqusizione di una nuova arma corta bandite dall'US Army;non ebbero fortuna e uno degli esemplari rimase negli Stati Uniti divenendo oggi la pistola più rara del mondo. Nel 1908 infine la Luger fu adottata dall'esercito imperiale tedesco presso il quale prestò servizio sino al 1938 come pistola d'ordinanza e fino alla fine della seconda guerra mondiale. Di quest'arma esistono almeno 35 versioni principali, molte delle quali impiegate dai tedeschi. Oltre che dalla DWM, le P08 furono prodotte dalla Simson, dalla Krieghoff, dall'arsenale di Erfurt e dalla Mauser; le P08 svizzere furono prodotte dalla Waffenfabrik di Berna. Oltre alla Parabellum standard e alla P04 della marina, i tedeschi impiegarono anche la cosiddetta "Modello Artiglieria", con canna da 200mm, alzo regolabile e spesso, ma non sempre, il caricatore a tamburo da 32 colpi usato anche dall'MP18.
Venne largamente utilizzata dall'esercito tedesco sia nella prima che nella seconda guerra mondiale. Nel 1942 venne sostituita dalla Walther P38 a causa del costo di produzione e della notevole manutenzione che richiedeva. Nonostante ciò furono costruite almeno altre 400 000 Luger fino al 1943, in quanto era preferita dall'esercito per la sua grande fama. La Finlandia adottò nel 1923 una versione della P08 in calibro 7,65, e sempre dalla Luger fece derivare la pistola Lahti L-35 in 9 parabellum che sostituì quest'arma. Per ironia della sorte, anche Israele, al momento della sua formazione, dovette utilizzare le P08. L'Olanda ordinò alla Vickers inglese una versione della P08 tedesca, anche se forse le pistole venivano solo montate, e non fabbricate, in Inghilterra. Il Portogallo adottò in successione due modelli della Luger, il Parabellum M908 e il Parabellum M/4'. A tutt'oggi, la Luger P08 è un'arma ricercata ed apprezzata dai collezionisti di tutto il mondo. Per qualità e precisione nella costruzione, quelle costruite dalla Krieghoff vengono considerate le migliori.

Parabellum 1586.jpg
                                                    
                
FONTE: WIKIPEDIA