venerdì 18 maggio 2012

M16

La nascita del fucile M16 
La ricerca della munizione intermedia ideale era stata iniziata dai Tedeschi con il loro 7,92 × 33 mm Kurz, proseguita dai Sovietici con il 7,62 × 39 mm Soviet dell'AK-47 e portò gli Statunitensi dapprima a creare il .308 Winchester (o 7,62 NATO) che tutto era tranne che intermedio e poi con la creazione del calibro .223 Remington, ovvero 5,56 × 45.
Quello statunitense fu uno dei primi eserciti ad adottare questo calibro, modificando il progetto dell'AR-10 (un progetto di Eugene Stoner camerato per il 7,62 NATO) in modo da poter usare le nuove munizioni.
Nacque in questo modo il fucile AR-15 (o M16 nella sua denominazione militare).
Inizialmente usati dagli uomini di guardia alle basi aeree (USAF Special Police), gli M16 vennero spediti anche alle truppe governative vietnamite, arma ideale per uomini di bassa statura ed usati anche dai "Berretti verdi", le Forze speciali dell'esercito degli Stati Uniti create dal presidente John Fitzgerald Kennedy.
L'esercito statunitense ne ordinò un lotto iniziale, come misura temporanea, di circa 90 000 pezzi, richiedendo alcune modifiche alla versione adottata dall'USAF, come l'aggiunta del dispositivo di chiusura forzata dell'otturatore (Forward Assist). Questo primo lotto venne distribuito a truppe operanti in Vietnam di tipo avanzato, come la 173ª Brigata Aviotrasportata, la 101ª Divisione Aviotrasportata e 1ª Divisione di Cavalleria (Airmobile), con la denominazione XM16E1. Nonostante i problemi riportati, dovuti alla mancanza di addestramento delle truppe e da una gestione malaccorta del progetto, nel 1967 XM16E1 divenne il fucile tipico dell'Esercito degli Stati Uniti d'America con la denominazione M16A1

I problemi originali

L'M16 nacque praticamente in Vietnam (lì vennero scovati i principali problemi e quindi il modo di risolverli). I problemi furono di due tipi:
  • Otturatore bloccato in chiusura
Le munizioni d'ordinanza M193 erano caricate con una polvere di lancio troppo ricca di carbonato di calcio e lasciava molti residui sulla canna e sui recessi di chiusura della culatta, il che unito all'umidità formava un deposito della consistenza della lacca. Nel '67 si corse ai ripari modificando la formula chimica della polvere da lancio riducendo a 0,25 % il carbonato di calcio e dotando il fucile di un kit di pulizie che trovava alloggiamento in un incavo ricavato nel calcio di nuova concezione.
  • FTE (Failure to Extract),
che rappresentò il 90% dei casi di malfunzionamento dell'M16 in Vietnam. Questo inconveniente impediva, all'atto dello sparo, di estrarre il bossolo spento dall'arma: da un canto il bossolo aveva aderito tenacemente alla camera di cartuccia e dall'altro l'estrattore segnava cosi profondamente l'ottone del fondello della cartuccia tanto da aprirsi un varco e rendere completamente inefficace la sua azione, a cui il fante americano doveva rimediare bloccando l'otturatore in apertura ed agendo dalla volata della canna con una bacchetta per togliere il bossolo dalla camera di cartuccia. Non era raro, in quel periodo, vedere M16 con una bacchetta di pulizia nastrata all'astina anteriore dell'arma. I problemi di questo tipo furono risolti cromando la camera di cartuccia prima (e poi l'intera anima della canna) e variando le specifiche di durezza dell'ottone dei bossoli.
Altro punto debole furono le molle dell'elevatore del serbatoio da 20 cartucce, che si dimostrò piuttosto inaffidabile tanto da costringere gli operatori ad inserire solo 17-18 colpi. Questi problemi tecnici ebbero conseguenze letali quando si manifestarono nell'ambito di scontri ravvicinati con le unità del Nord.

Le evoluzioni successive

Risolti questi gravi problemi si diede inizio alla produzione del M16A1, prima versione di grande successo, caratterizzata da canna e camera di cartuccia cromata, nuovo spegnifiamma chiuso (birdcage), Forward bolt Assist, il pistoncino che si trova sul lato destro del castello subito sopra l'impugnatura a pistola che ha la funzione di forzare l'otturatore in chiusura se l'arma era sporca o di attuare la chiusura silenziosa, visto che i soldati americani non portavano l'arma in "condition one". Il pistoncino si spingeva anche quando, dopo lunghe raffiche, il colpo non riusciva ad uscire. Infatti l'M16-A1 non batté mai in affidabilità l'AK-47, cosa che riuscì a fare il quasi perfetto M16-A2, che peccava solamente di essere poco efficace in spazi stretti, avendo solamente la modalità a 3 colpi.
Fu solo molto dopo il 1971 che furono introdotti i caricatori da trenta colpi. L'M16 è una di quelle armi che, invece di essere sostituita, venne modificata nel corso del tempo e gli Stati Uniti stanziarono molti fondi a tal fine. Dal '77 al '79 la NATO condusse una lunga serie di test su nuove cartucce in 5.56 x 45 per migliorarne gittata e letalità: la versione migliore fu la belga ss109 che divenne la nuova munizione standard NATO.
Nel 1982, dopo una serie di test entrò in servizio l'M16A2, versione migliorata ed aggiornata dell'M16A1, con una canna dal passo in 1:7 (ottimale per la cartuccia ss109), copricanna di sezione circolare, calcio più lungo di 1,25 pollici, organi di mira posteriori regolabili in deriva ed elevazione, modalità di fuoco a raffica controllata (tre colpi senza possibilità di reset), deflettore sul castello. L'M16A2 venne sottoposto, nel 1986, ad una serie di test comparativi, presso la NATO, con i suoi più diretti concorrenti, fra cui il britannico Enfield XL70E3 (anche se contro di esso partiva avvantaggiato in alcuni campi e svantaggiato in altri, visto che il SA-80 è un bullpup, ossia camera di scoppio, otturatore e caricatore in posizione retrocessa rispetto all'impugnatura), inclusi i fucili d'assalto del patto di Varsavia come l'AK-47 e l'AK-M. I test diedero uno stupefacente verdetto, classificando l'arma americana non solo come la più precisa, ma la più facile da mantenere.

Soldato americano armato di M16A2
Sebbene progettato dalla Colt, la FN Belga si è aggiudicata la maggior parte delle commesse per la produzione dell'M16A2 (e del successivo M16A4 richiesto dai Marines), che comunque viene prodotto dalla succursale americana della Fabrique Nationale in territorio statunitense. Nel '94 la Colt presentò l'M4, successore del XM117E2, caratterizzato da canna accorciata da 20 pollici a 14,5 pollici, calcio telescopico, castello tipo M16A2 e la possibilità di montare il lanciagranate monocolpo da 40 mm M203. Ulteriori sviluppi portarono all'M4A1, che si caratterizza per un castello con maniglione di trasporto amovibile, sotto al quale, grazie ad una slitta Picatinny M1923, è possibile ancorare qualsiasi accessorio: NVD, flashlight, laser con attacchi a standard Picatinny.
Quest'arma è stata inizialmente apprezzata dalle Special Forces americane e sviluppata nella versione SOPMOD, altamente modulare grazie all'aggiunta di un upper receiver A3 e di una astina Knights Armaments RAS/M4 che permette il montaggio di ogni dispositivo optoelettronico necessario per la specifica missione.
L'arma ebbe un tale successo, e fu grandemente apprezzata per la sua compattezza, che tutti i reparti di punta della fanteria statunitense vennero equipaggiati di carabine M4 od M4A1 variamente configurate, mentre i Marines, che hanno una grande tradizione di fucilieri e di tiratori scelti, hanno preferito dotarne soltanto le proprie unità esploranti, preferendo, anche per motivi di budget e di contrasti con le politiche di commercializzazione adottate da Colt (che produce gli M4 in esclusiva), equipaggiare il grosso dei loro uomini con le versioni successive dell'M16 con canna da 20 pollici. Questa situazione perdura anche attualmente. Ulteriori sviluppi dell'M16 si sono concretizzati nell'M16A3 ed M16A4 entrambi con il maniglione amovibile ma con differenti opzioni di fuoco: il primo a raffica libera, il secondo a raffica controllata di tre colpi.

Un Marine americano si addestra con l'M16A4

Famiglia M16

La famiglia dell'M16 è molto vasta e si divide in:
  • Colt Model 16
  • M653 (Carabina derivata dall'originale M16 in dotazione alle forze speciali U.S.A. Può essere dotata di silenziatore, lanciagranate e seconda canna inferiore)
  • Colt Model 16 Advanced 1 (M16 con dispositivo di chiusura dell'otturatore e, più tardi, rompifiamma differente efficace come compensatore. Può essere accessoriato con silenziatore, mirino laser, lanciagranate e seconda canna inferiore.)
  • Colt Model 16 Advanced 2 (canna pesante con diverso passo di rigatura ottimizzata per la nuova cartuccia NATO, nuovo maniglione con diottra regolabile anche in deriva, gruppo di fuoco con raffica a 3 colpi al posto del full auto, calcio un pollice più lungo)
  • Colt Model 16 Advanced 3 (identico all'M16A2 ma con gruppo di fuoco automatico. Spesso confuso con una versione dell'M16A2 con maniglione amovibile, fatto causato dalla nominazione commerciale dei modelli Colt per il mercato civile, che nulla ha a che vedere con la nominazione dell'US Army)
  • Colt Model 16 Advanced 4 (ultima versione, con astina MIL STD 1913 della Knight Armaments, anche detta R.I.S. che consente l'utilizzo di innumerevoli accessori, come puntatori laser o dispositivi per la visione a luce stellare, e come sistema primario di mira il sistema optronico a punto rosso Aimpoint M2, mentre le mire metalliche sono di riserva ed il maniglione é amovibile. Il gruppo di fuoco è nuovamente a raffica di 3 colpi).

Dall'alto verso il basso: M16A1, M16A2, M4 ed M16A4
Nell'M16A1 le modalità di tiro sono:
  • semi-automatico (un colpo ad ogni trazione del grilletto)
  • automatico a raffica
Nell'M16A3 le modalità di tiro sono:
  • semi-automatico
  • automatico a raffica libera (cioè tieni premuto il grilletto e spara finché non finisce le munizioni o finché non rilasci il grilletto)
Nell'M16A2 ed A4 le modalità di tiro sono:
  • semi-automatico (un colpo ad ogni trazione del grilletto)
  • automatico a raffica controllata di 3 colpi per ogni trazione del grilletto, anche se a livello di reparto il gruppo scatto viene modificato per consentire la raffica libera.
  • automatico a raffica libera (opzione prevista per il solo A4 in sostituzione della raffica controllata a tre colpi).
Fu creata anche una versione da supporto dell'M16, chiamata mitragliatrice leggera M16A2 LMG.
Alla piattaforma dell'M16 può essere installato un lanciagranate a colpo singolo M203, prodotto in epoche differenti dalla Colt, dalla Knight Armaments ecc. inizialmente abbinato a un paracanna superiore dedicato, con grandi fori di ventilazione e supporto per diottra a foglia per il tiro con le granate Low Velocity da 40x46mm. Nelle ultime versioni il lanciagranate può essere dotato di attacchi per slitte MIL STD 1913 per poter essere fissato all'astina di nuova generazione anziché alla canna, lasciando la canna libera di flottare come vuole il progetto originale. Il lanciagranate sfrutta un sistema di scorrimento "a pompa" della canna in avanti per esporre la finestra di caricamento della granata. Il compatto pacchetto di scatto e il grilletto protetto si trovano davanti al vano di inserimento del caricatore e il caricatore stesso viene sfruttato come impugnatura nel momento di utilizzo dell'accessorio.

Sistema di riarmo


Figura che mostra il sistema di riarmo
Il sistema di recupero gas dell'M16 è diverso da quello delle armi a presa indiretta di gas: normalmente i gas prodotti dall'esplosione del colpo vengono incanalati in un cilindro ed agiscono su un pistone collegato ad un'asta, che agisce sul complesso dell'otturatore in varie maniere operandone lo svincolo dalla culatta; nell'M16 i gas vengono semplicemente spinti all'interno del portaotturatore per mezzo di un semplicissimo tubetto in acciaio inox: i gas, una volta introdotti in una camera presente nel portaotturatore si espandono spingendolo indietro, operando cosi su una camma che fa ruotare la testa dell'otturatore e sbloccandolo dalla posizione di chiusura. L'energia cinetica accumulata all'atto dello sparo dal complesso otturatore-portaotturatore opera il riarmo.

Maggiore volume di fuoco

Le truppe sul campo hanno sempre bisogno di un maggiore volume di fuoco, l'M16, come insito nel concetto di fucile d'assalto, viene incontro a queste necessità.
L'M16A1 offre fuoco automatico a raffica libera: l'arma spara fino a che non si rilascia il grilletto. Il che significa che in circa 2 secondi svuota completamente il caricatore da 20 colpi che originariamente era dotazione dell'arma. La piccola massa del proiettile, ed il conseguente minor rinculo rispetto ad una munizione "full power" come il 7,62 NATO, consente il controllo dell'arma anche mentre si spara a raffica, rendendo questa modalità d'uso efficace. L'M16A2, invece, ha solo la raffica controllata da tre colpi, senza reset per giunta. Il che significa che quando si tiene premuto il grilletto spara tre colpi e poi si ferma, fino alla prossima pressione. Se invece il grilletto viene lasciato prima della fine della raffica l'arma smette di sparare, ma alla prossima pressione del grilletto, verranno esplosi soltanto i colpi (uno o due) necessari a completare il ciclo del meccanismo, dopodiché l'arma sarà pronta a sparare un'altra raffica da tre colpi. Lo scopo non è di incrementare il volume di fuoco ma di incrementare la probabilità di colpire il bersaglio, in quanto generalmente almeno due dei colpi lasciano la canna prima che l'arma abbia modo di fare qualsiasi movimento apprezzabile rispetto al punto mirato. Un aiuto all'accuratezza del tiro nella raffica limitata è fornito dallo spegnifiamma "tipo A2", aperto solo superiormente, che funziona sia da spegnifiamma che da compensatore, utilizzando i gas che fuoriescono anche verso l'alto per ridurre il rilevamento dell'arma.

Soldato del Principato di Monaco armato di M16.
Infine il lanciagranate M203 da 40 mm, che è possibile installare sotto la canna, garantisce un pesante fuoco di supporto fino ad una distanza di circa 300m. Il raggio letale dell'esplosione è di 10m.

Tipo CQ

Il fucile d'assalto Norinco Type CQ, conosciuto anche come CQ Mod. 311 o semplicemente CQinserito in un triangolo, è una versione cinese del fucile d'assalto statunitense M16-A1, prodotta dalle fabbriche di Stato (NORINCO) sin dal 1985, anno in cui fu presentato per la prima volta negli USA il fucile M16-A2. Il fucile Norinco CQ impiega le soluzioni tecniche del modello A1, incluso il dispositivo per la raffica libera ad una cadenza di tiro ciclica di 750 colpi al minuto, e mantiene il calibro 5,56x45mm; la munizione utilizzata è prodotta in Cina e denominata "Type CJ", e si tratta di una copia della cartuccia M193 "Ball" impiegata negli M-16 ai tempi del loro primo utilizzo durante il conflitto in Vietnam; questa munizione non è conforme alle specifiche NATO, dato anche il passo di rigatura della canna del Norinco CQ, simile a quella degli M-16 "pre-A2" (1:12) che non permette l'utilizzo delle munizioni Standard NATO SS-109; i caricatori utilizzati sono copie di caricatori M-16 prodotte in Cina, ma l'arma accetta qualsiasi caricatore STANAG (Standard NATO). Il Norinco CQ si distingue dalle versioni statunitensi principalmente per la diversa linea estetica delle parti plastiche (guardamani, impugnatura, calcio, tacca di mira anteriore), ma la più importante differenza sta nella costruzione dei Receiver in una lega d'alluminio, la 6060-T4, differente da quella utilizzata per la produzione degli M-16 americani (7074): questo perché negli USA i fucili M-16 sono prodotti tramite forgiatura, tecnica lenta e costosa che richiede attrezzature difficilmente reperibili e molto dispendiose, mentre in Cina i Norinco CQ sono prodotti tramite microfusione, che permette di accelerare la produzione e tenere bassi i costi. L'arma così realizzata non risulta drammaticamente meno affidabile o di qualità molto inferiore rispetto agli originali, ma la realizzazione per microfusione è causa di una pronunciata tendenza all'esfoliazione della finitura esterna, peraltro evitabile con una puntuale cura dell'arma. L'origine della denominazione "CQ" è oggetto di discussione, che sia una translitterazione dei caratteri cinesi che indicano la cifra "16" è comunque da escludersi.

Marine americani si addestrano con l'M16A2
Il fucile Norinco CQ non è stato prodotto per le Forze Armate cinesi ma per l'esportazione: è attualmente molto diffuso nel sud-est asiatico, soprattutto tra gli esponenti di gruppi combattenti irregolari, e si parla di consistenti esportazioni, peraltro mai confermate ufficialmente, a paesi quali Cuba e la Corea del Nord. Il fucile Norinco CQ fu venduto anche in quantità poco consistenti ai Mujaheddin afghani durante l'invasione sovietica, in seno alla politica cinese di contrasto all'influenza russa in Asia: essendo i gruppi di guerriglia afghani supportati all'epoca anche dagli Stati Uniti d'America, la Cina pensò che si sarebbe potuta fornire loro un'arma a buon mercato per cui gli USA avrebbero procurato consistenti quantitativi di munizioni. Questa strategia non vide comunque mai pienamente la luce in quanto i guerriglieri afghani preferirono sempre utilizzare fucili d'assalto Kalashnikov AK-47 e AK-74 catturati al nemico, e per l'inizio dell'Operazione Enduring Freedom (2001) i Norinco CQ erano ormai del tutto assenti dagli inventari dei gruppi combattenti afghani.
Nel 2006, la Norinco ha lanciato sul mercato la carabina d'assalto CQ 5'56 Type A, una copia della carabina americana M4-A1 che utilizza lo Chassis del Norinco CQ con un calciolo telescopico, una maniglia di trasporto rimovibile montata su una scina tipo Weaver e una canna da 14 pollici e mezzo con astina corta e intaglio di tipo Step-Cut per il montaggio rapido di tubi lanciagranate. La canna della carabina CQ Type A ha un passo di rigatura di 1:9 e come tale può stabilizzare sia le munizioni 5,56x45mm fuori Standard NATO (M-193) che quelle a norma NATO (SS-109). La carabina Norinco CQ 5'56 Type A è al momento offerta sul mercato internazionale ed è l'unica variante del sistema d'armi cinese basato sull'M16 ad aver trovato ufficialmente uno sbocco commerciale, essendo stata adottata nel 2008 dall'esercito del Paraguay per le forze speciali (DECEI, Destacamento Conjunto de Empleo Inmediato).
Il fucile semi-automatico Norinco Modello 311-1 è una variante del Modello CQ ideata per il mercato civile, identica al modello militare ma costruito senza la funzionalità di tiro a raffica. Lanciato sul mercato nel 1986, fu importato negli USA in soli 500 esemplari. Le cause ipotizzate per il blocco dell'importazione negli Stati Uniti sono numerose: si parla di una causa civile intentata da Colt, che comunque all'epoca aveva già perduto l'esclusività dei brevetti per i fucili di tipo AR-15, e di un conseguente accordo tra le due ditte per cui la Norinco ottenne macchinari per la produzione di pistole di tipo Colt 1911 in cambio del blocco all'importazione negli USA di un prodotto che creava a Colt problemi di concorrenza a basso prezzo. Nessuna di queste ipotesi è comunque ufficialmente confermabile, fatto restando che nel 1987, in seguito all'uccisione di cinque bambini in una scuola a Stockton (California), fu emanata una legge tuttora in vigore che proibisce la importazione dall'estero negli USA di alcune tipologie di armi da fuoco tra le quali ricade appunto la categoria degli AR-15 quali il Norinco CQ. Il fucile Norinco M311-1 è comunque tuttora esportato e venduto sui mercati civili di numerosi paesi, tra cui l'Italia, dove è commercializzato dalla NUOVA JAGER srl fornito di un caricatore in plastica trasparente della capacità di 10 colpi pur rimanendo compatibile coi caricatori tipo STANAG. Nei modelli più recenti, la tacca di mira anteriore di fattura peculiare è stata sostituita con un modello più simile a quella dell'M-16 americano.
Il fucile Norinco CQ è prodotto su licenza dal 2003 in Iran, dove le fabbriche di Stato (Defence Industries Organization) ne producono due varianti: il fucile S-5'56 A1 utilizza una canna da 19,9 pollici con passo di rigatura da 1:12, ottimizzata per l'utilizzo di cartucce 5,56x45mm non a norma NATO; la variante S-5'56 A3 utilizza invece una canna da 20 pollici con passo di rigatura da 1:7, ottimizzata per l'uso di cartucce a norma NATO; quest'operazione, probabilmente mirata all'esportazione in vari paesi, è stata compiuta ignorando il fatto che una canna con passo di rigatura da 1:9 può stabilizzare propriamente tutte le munizioni 5,56x45mm che rispondano o non rispondano ai canoni NATO.
Nel 2007, le fabbriche d'armamenti di Stato del Sudan (Military Industry Corporation) hanno lanciato sul mercato il fucile d'assalto Terab, molto simile visivamente al Norinco CQ; la differenza è che il Terab sembra essere non un AR-15 (calibro 5,56x45mm), bensì un AR-10 (7,62 × 51 mm).

Nel 2009, la fabbrica d'armi S.A.M. - Shooter's Arms Guns and Ammo Corporation di Cebu (Filippine) ha lanciato sul mercato militare il fucile d'assalto Armada, una copia del Norinco CQ rispondente ai canoni NATO per quanto riguarda il passo di rigatura della canna per la stabilizzazione del munizionamento 5,56x45mm.


FONTE: WIKIPEDIA

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